LA CARTA DEI SERVIZI

INTRODUZIONE

L'Associazione” CUORE ONLUS” è un Ente senza fine o scopo di lucro che si propone di attuare il diritto di ogni bambino di essere considerato una persona unica ed irripetibile e di avere una famiglia accogliente, matura e completa. Si propone, altresì, di svolgere attività di sussidiarietà per garantire i diritti dell’infanzia operando al fine di migliorare le condizioni di vita dell’infanzia abbandonata o in difficoltà in accordo con le istituzioni dei paesi stranieri ed anche in collaborazione con le organizzazioni non governative in applicazione dei principi sanciti dalla Convenzione dell’Aja e posti alla base dell’adozione internazionale.

L'associazione si impegna ad operare affinché nessun genitore, in nessuna parte del mondo, sia costretto ad abbandonare il proprio figlio, promuovendo iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori sociali, i mass-media. Lo scopo primario che essa persegue è quello di favorire ogni azione che tenda a dare una famiglia ai bambini che ne sono privi, indipendentemente da condizioni etniche, razziali, sociali, religiose, di sesso e di età, così come non ha e non opera pregiudizi e discriminazioni nei confronti di persone che aspirano all’adozione.

L’associazione avvalendosi dell’apporto di professionisti in campo sociale, giuridico e psicologico, sostiene le famiglie adottive prima, durante e dopo l’adozione, verificando che questa avvenga sempre nell’assoluto rispetto delle legislazioni vigenti e dei più rigorosi principi etici, fornendo ai genitori tutti gli elementi necessari non solo per l’ingresso del bambino nella nuova famiglia, ma anche per una crescita armonica nel nuovo tessuto sociale. Tutto ciò attraverso la collaborazione dei servizi regionali e degli enti locali e con altre associazioni che operano nel territorio nazionale per l’adozione internazionale e favorendo attività di formazione per quanti operino o intendono operare nel campo dell’adozione, e per promuovere, eventualmente, protocolli operativi e/o convenzioni.

L’associazione cura le procedure di adozione internazionale. A tal fine richiede agli aspiranti genitori, che abbiano ottenuto il decreto di idoneità previsto dalla legislazione vigente, di conferire uno specifico incarico fornendo informazioni sulle procedure che l’associazione segue e sulle prospettive di adozione. Le specifiche modalità per lo svolgimento delle pratiche di adozione sono disciplinate da un apposito regolamento e da un codice di comportamento, sottoposti preliminarmente agli aspiranti adottanti, che intendano avvalersi del supporto dell’associazione, i quali dovranno impegnarsi e rispettarli.

 

L’associazione per il perseguimento delle indicate finalità può svolgere la sua attività nel Lazio, Molise, Sardegna, Abruzzo e Campania.

PRESENTAZIONE

L'Associazione Cuore è stata fondata da Suor Giuliana Millico, che per circa 20 anni ha messo a disposizione la sua opera nel campo dell’adozione internazionale in diversi paesi del mondo (Romania, Russia, Bulgaria, Brasile).

Nel 1998 in vista della ratifica della Convenzione dell’Aja, da parte dello stato italiano e della conseguente costituzione dell’albo degli enti autorizzati, la stessa in collaborazione con alcune coppie di genitori adottivi, ha dapprima costituito l’Associazione e, successivamente ha richiesto ed ottenuto l’autorizzazione da parte della Commissione per le adozioni internazionali ad operare in Russia, Romania, Bulgaria, Moldavia e Kazakhstan in qualità di ente, iscritto nell’apposito albo.

Dopo la prematura scomparsa di Suor Giuliana, avvenuta nel luglio 2001 in un incidente stradale in Bulgaria, mentre operava delle visite di controllo sull’operato del corrispondente estero, il gruppo di associati che la sostenevano ed aiutavano nell’organizzazione dell’attività dell’ente, hanno deciso di comune accordo di proseguire l’opera dalla stessa iniziata.

Nel febbraio del 2006 l’associazione è stata iscritta nel registro delle ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale).

L'Associazione Cuore si è costituita legalmente il 30 dicembre 1998, con atto per notaio in Roma, Dott.ssa Paola Salaris, iscritta nel ruolo dei distretti notarili riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia, rep. n. 1545-7, racc. n. 4057. è iscritta all’albo degli enti autorizzati ex art. 29, comma 1, lettera c), legge 184/1983, a seguito di delibera di autorizzazione n. 56/2000/ae/aut/cc/del del 05.10.2000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Commissioni per le adozioni internazionali, in virtù della quale svolge l’attività di supporto e di sostegno in favore di coniugi italiani che intendono adottare minori all’estero.

Attualmente l’associazione è autorizzata ad operare in Bulgaria, Romania, Russia, Moldavia ,Kazakhstan e Kyrgyzstan.

L’associazione Cuore attualmente è legalmente rappresentata dalla Dott.ssa Alla Shegelman, presidente in carica dal 21/01/2011, ed è formata da coppie di genitori adottivi, da professionisti, da collaboratori e da volontari.

Le sedi dell’associazione sono le seguenti:

Italia : la sede legale ed operativa, è in Roma, via Germano Sommeiller n. 12, (C.a.p. 00185) tel 06/70306178, fax 06/62209338, e mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Italia: Alatri (Fr), Vicolo San Silvestro n. 22, (C.a.p. 03011) tel/fax 0775/434778

Bulgaria: Fondazione Società per i Bambini con sede in Bulgaria Quartiere Lozenez, via Kr Sarafov n°49, 1421 Sofia

Moldavia: Avv. Vadim Zghibarta – Chisinau – Repubblica di Moldova

Kazakhstan : - Kosayeva Gulmarzhan Mendihanovna, Via Radostovtsa n°230 int 70 Almaty

L'Associazione, ha portato avanti progetti di solidarietà che mirano a migliorare le condizioni di vita dell'infanzia abbandonata nei paesi in cui opera e non solo, grazie alle raccolte di fondi realizzate dall'ente con feste, eventi, spettacoli.

Di seguito il dettaglio dei progetti.

Congo

  • collaborazione al progetto “Una mano lava l'altrafinalizzato all'aiuto dei bambini in stato di abbandono, vittime della guerra in Congo. Il progetto nasce dalla necessità primaria di garantire ad un certo numero di bambini “orfani di guerre” la possibilità di accoglienza, sussistenza e sanità nei loro luoghi di origine.

Moldavia

  • sostegno al progetto “Hansel e Gretel 2” per fornire supporto agli operatori che vi lavorano, per ristrutturare ambienti e locali del centro stesso e di fornire le attrezzature necessarie
  • accordo con una ONG locale per l'attivazione di una mensa e la creazione di un parco giochi
  • ristrutturazione del consultorio familiare che permette la consulenza psico-sociale e la prevenzione all'abbandono
  • ristrutturazione di un centro di accoglienza, riservato ai bambini abbandonati, situato presso l’ospedale distrettuale della città di Floresti.

 

 

Kazakhstan

 

  • realizzazione di uno sportello di ascolto per ragazze madri, prevenzione dell'abbandono minorile, iniziative di aiuto rivolte a bambini in età scolare tese a favorire la frequenza scolastica
  • rifacimento infissi alla “Casa dei Bambini n. 1” ad Almaty
  • ospitalità di minori non adottabili per soggiorni studio/risanamento presso strutture di accoglienza a Cesenatico
  • sostegno a distanza per minori in difficoltà
  • intervento di ristrutturazione finalizzate al recupero di case di accoglienza
  • collaborazione al progetto Frate Sole che ha come scopo quello di poter far proseguire gli studi ai figli di famiglie indigenti. Il progetto è stato ideato e realizzato dalla fondazione San Francesco, con l'impegno di Frate Francesco Gagliano, che con la collaborazione dei suoi confratelli è riuscito ad aprire una comunità nella città di Almaty, costruendo una casa di accoglienza per i bambini e ragazzi con gravi problemi di handicap, o senza una famiglia, dove possono prendersi cura di loro e delle loro situazioni. Il contributo che l'associazione “Cuore” è riuscita a dare a Frate Francesco e alla sua comunità ha consentito di aiutare a far frequentare la scuola a 48 bambini, di cui: 28 nella scuola elementare, 6 nella scuola media, 14 nella scuola superiore. Inoltre si è riuscito ad avviare al lavoro 5 ragazzi orfani ed handicappati.
  • realizzazione , nell’estate 2003,di un soggiorno estivo presso famiglie associate per i bambini provenienti dal Kazakhstan.

Kyrgyzstan

  • l'Associazione ha realizzato presso la casa del bambino di Bishkek due progetti: il primo prevede l' urbanizzazione dell'istituto per migliorare le condizioni di vita dei bambini ivi residenti, così da fornire loro degli spazi salubri e aree di gioco attrezzate, in grado di consentirgli una maggiore e migliore stimolazione individuale e di gruppo. Il secondo progetto prevede il risanamento del magazzino, contenente viveri di vario genere, sito all'interno della casa.

 

Slovacchia

  • realizzazione del progetto “Riabilitazione visiva e solidarietà per la cura delle patologie oculistiche per i bambini istituzionalizzati” in Slovacchia., in collaborazione con gli enti Famiglia e Minori, I.O.R., Associazione Ariete, associazione CIFA, approvato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali.

Bulgaria

 

  • Sostituzione del vecchio impianto della cucina presso l’istituto “Ivan Rilski
  • creazione di un laboratorio informatico presso l’istituto “ Olga Stoianova”

DESCRIZIONE METODOLOGICA DEL PERCORSO ADOTTIVO

La prima informazione viene fornita dalle operatrici amministrative.

Per le coppie che conferiscono mandato all'ente i passaggi sono molteplici: per prima cosa l'approccio avviene con la segreteria che fornisce le prime informazioni inerenti all'iter adozionale.

Per migliorare l'informazione rivolta alle coppie si procede in questo modo:

  • colloqui telefonici le operatrici forniscono alle coppie che si rivolgono all'ente prime informazioni relative ai paesi ed alle procedure.
  • colloqui informativi essi sono organizzati dall'ente gratuitamente una volta al mese, per fornire alle coppie le procedure adozionali dei vari paesi in cui opera, le modalità operative ed organizzative dell'ente in Italia ed all'estero, le nuove direttive, i nodi problematici, costi e tempi. I colloqui sono seguiti dal Dott. Flavio Tribolati in qualità di sociologo. L'Associazione rivolge particolare attenzione a tali incontri, perché attraverso di essi vuole rendere assolutamente consapevoli le coppie aspiranti all'adozione della realtà adozionale in cui l'ente opera, fornendo tutte le informazioni relative a leggi costi e tempistiche che chiariscono tutti i dubbi e le difficoltà di cui ogni coppia è portatrice. Successivamente alla fase di prima informazione, l'ente su richiesta delle coppie, procede a verificare mediante colloqui singoli i seguenti aspetti:
  • la maturazione dei coniugi riguardo alle tematiche delle adozioni
  • le motivazioni per le quali la coppia chiede di orientarsi su determinati paesi con

eventuale esclusione degli altri; se le motivazioni sono valide, esse vengono accolte

 

  • la disponibilità dell’accoglienza di uno o più minori
  • l’accoglienza nei confronti delle diverse razze ed etnie
  • la fascia di età che si potrà proporre, e relativi problemi.

LA FORMAZIONE

Il corso di formazione è riservato alle coppie che intendono intraprendere il percorso adottivo, indipendentemente se hanno firmato o meno il mandato. Il corso di formazione, viene svolto periodicamente e prevede 4 incontri della durata di circa 4 ore ciascuno in cui viene illustrata la specificità delle adozioni nei diversi paesi esteri sia da un punto di vista psicologico sia giuridico, secondo quanto previsto dalla legge 476/98.

Tali corsi sono organizzati e seguiti dalla Dott.ssa Lauria Laura, con la collaborazione di professionisti facenti parte delle aree di formazione psico sociale, ed esperti del post- adozione. Il corso è articolato in quattro incontri di seguito illustrati.

1° incontro

 “il benvenuto”

L'incontro ha carattere informativo con l’obiettivo di accogliere le coppie per la presentazione dell'ente e le procedure di adozione     nei diversi paesi in cui ha l'autorizzazione ad operare. Si descrivono in dettaglio, paese per paese, la legislazione le procedure, i tempi e i costi. I relatori sono i consulenti dell'ente.

2° incontro

 “il bambino istituzionalizzato”

L'incontro formativo persegue l'obiettivo di analizzare gli aspetti   socio-culturali e psicologi del bambino in istituto e il contesto sociale che lo accoglie. Vengono fornite argomentazioni utili per comprendere quanto sia importante verificare preliminarmente il grado di flessibilità e adattamento dei genitori adottivi, ed un requisito fondamentale che sarà sottolineato è quello della capacità di riflettere sull'impatto che la differenza d'origine, somatica, etnica e culturale ha sullo sviluppo delle famiglie adottive.

I relatori sono esperti del settore, con la collaborazione di alcune famiglie adottive che narrano con la testimonianza la loro esperienza adottiva.

3° incontro

“l'incontro con il bambino reale, adozioni fallite”

Viene affrontato il tema del bambino reale e dei suoi bisogni manifestati successivamente all'adozione in ambito familiare, scolastico e sociale. trattando altresì' aspetti psicologici sugli stili genitoriali.

I relatori sono psicologi, con particolare esperienza alle adozioni fallite.

4° incontro

il post-adozione”

 

L' incontro formativo ha l'obiettivo di sensibilizzare le coppie al rispetto ed all'importanza del paese di provenienza del minore e delle leggi, riguardo il post-adozione, in esso vigenti.Dal punto sanitario il paese estero richiede l'analisi in generale dei disturbi più frequenti dal momento dell'arrivo e in ogni fase della sua crescita dall'infanzia all'adolescenza. Tra questi i disturbi dell'alimentazione, motori, del linguaggio, dell'apprendimento e della socializzazione.In un secondo momento, dopo l'ingresso del bambino in famiglia, si affronteranno i casi concreti del post-adozione con il supporto della psicologa e della sociologa dell'ente. In ciascun caso viene resa una informazione dettagliata sui doveri dei coniugi richiedenti e i diritti dei minori, le realtà sui bambini che saranno proposti e le particolarità dei loro ambienti di origine, i motivi degli abbandoni, la cooperazione come dovere sociale, l’obbligo delle notizie post-adottive, il dettaglio dei costi e dei paesi il tutto gestito in vari incontri, da un’equipe specializzata composta da psicologi, pediatri, assistenti sociali, genitori adottivi e consulenti legali.I relatori sono psicologi ed assistente sociale dell'ente.

FASI DELL’ADOZIONE

L’ente si occupa di seguire la coppia durante tutto l’iter adozionale dalla proposta di incontro che arriva dal paese estero, fino all’ingresso del minore in Italia.Tali adempimenti si svolgono nel seguente modo:

  • quando la coppia matura la scelta di conferire mandato all'ente, e quest'ultimo ha verificato che la suddetta ha i requisiti per adottare nei paesi in cui opera si procede alla sottoscrizione dell'incarico, attraverso il quale si indica la scelta del paese estero in cui si intende adottare; dopo di che l'ente si occupa di inserire la coppia aspirante all'adozione nell'elenco del paese scelto, e di tenerla informata costantemente su ogni cambiamento ed evoluzione della realtà adozionale del paese scelto
  • attraverso il referente estero, svolge le pratiche di adozione presso le competenti autorità del paese indicato dagli aspiranti all’adozione tra quelli con cui esso intrattiene rapporti, trasmettendo alle stesse la domanda di adozione, unitamente al decreto di idoneità ed alla relazione ad esso allegata, affinché le autorità straniere formulino la proposta di incontro tra gli aspiranti all’adozione ed il minore da adottare
  • raccoglie dall’autorità straniera la proposta di incontro tra gli aspiranti all’adozione ed il minore da adottare, curando che sia accompagnata da tutte le informazioni di carattere sanitario riguardanti il minore, dalle notizie riguardanti la famiglie di origine e le sue esperienze di vita
  • trasferisce tutte le informazioni e tutte le notizie riguardanti il minore agli aspiranti genitori adottivi, perché possano decidere di voler procedere all’incontro con lo stesso
  • riceve il consenso scritto all’incontro tra gli aspiranti all’adozione ed il minore da adottare, proposto dall’autorità straniera, da parte degli aspiranti all’adozione, ne autentica le firme e trasmette l’atto di consenso all’autorità straniera, svolgendo tutte le altre attività dalla stessa richieste; l’autenticazione delle firme degli aspiranti adottanti può essere effettuata anche dall’impiegato comunale delegato all’autentica o da un notaio o da un segretario di un qualsiasi ufficio giudiziario

 

  • riceve dall’autorità straniera attestazione della sussistenza delle condizioni di cui all’art. 4 della convenzione e concorda con la stessa, qualora ne sussistano i requisiti, l’opportunità di procedere all’adozione ovvero, in caso contrario, prende atto del mancato accordo e ne dà immediata informazione alla commissione di cui all’art. 38 comunicandone le ragioni; ove sia richiesto dallo stato di origine, approva la decisione di affidare il minore o i minori ai futuri genitori adottivi
  • informa immediatamente la Commissione, il Tribunale per i minorenni e i Servizi dell’ente locale della decisione di affidamento dell’autorità straniera e richiede alla commissione, trasmettendo la documentazione necessaria, l’autorizzazione all’ingresso e alla residenza permanente del minore o dei minori in Italia
  • vigila sull’operato del referente affinché provveda ad accompagnare i coniugi dal momento dell’arrivo nel paese, alla cura dell’ottenimento di una impeccabile documentazione, sia per l’espatrio del minore che per il suo ingresso in Italia, ivi compresa la sistemazione logistica e l’assistenza psicologica per l’incontro e la convivenza del bambino
  • certifica la data di inserimento del minore presso i coniugi affidatari o i genitori adottivi
  • riceve dall’autorità straniera copia degli atti e della documentazione relativi al minore e li trasmette immediatamente al Tribunale per i minorenni ed alla commissione
  • vigila sulle modalità di trasferimento in Italia e si adopera affinché questo avvenga in compagnia degli adottanti o dei futuri genitori adottanti
  • svolge in collaborazione con i servizi dell’ente locale attività di sostegno del nucleo adottivo fin dall’ingresso del minore in Italia su richiesta degli adottanti
  • certifica la durata delle necessarie assenze dal lavoro, ai sensi delle lettere a) e b) del comma 1 dell’art. 39-quater, nel caso in cui le stesse non siano determinate da ragioni di salute del bambino, nonché la durata del periodo di permanenza all’estero nel caso di congedo non retribuito ai sensi della lettera c) del medesimo comma dell’art. 39-quater
  • certifica, nell’ammontare complessivo agli effetti di quanto previsto all’articolo 10 comma 1, lettera l-bis), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del presidente della repubblica 22 dicembre 1986 n. 917, le spese sostenute dai genitori adottivi per l’espletamento della procedura di adozione.

RELAZIONI POST-ADOZIONE

Le relazioni post-adozioni sono elaborate da una psicologa, in incontri organizzati con i genitori adottivi ed i bambini. La produzione delle relazioni varia a seconda delle leggi vigenti nel paese di provenienza dei bambini e vanno spedite alle autorità dei paesi interessati, che possono continuare per un periodo di tempo variabile a seconda del paese, a seguire il minore nel suo percorso di integrazione in famiglia e nella società. Tali relazioni, pertanto risultano fondamentali al fine di migliorare sempre di più l'ambiente familiare in cui viene accolto il bambino e accompagnato nella sua futura crescita. L'Associazione informa la coppia sulla peculiarità e l'importanza delle relazioni del post-adozione, sopratutto in funzione dell'utilità che le stesse hanno per mantenere ottimi rapporti di collaborazione e confronto con i paesi esteri in cui l'ente opera, e per il mantenimento dei rapporti operativi con gli stessi paesi.

 

A tal fine l'Ente predispone atti formali di presa di impegno per la redazione della relazione del post-adozione, secondo le normative e le richieste dei paesi esteri, che rivolge alle coppie per la sottoscrizione e delle quali dà conoscenza alla CAI ed al Tribunale, sia in caso di accettazione che di rifiuto.

LE PROCEDURE DEI SINGOLI PAESI

Kazakhstan La coppia terminata la produzione dei documenti li consegna in triplice copia all’ente, che provvede alla traduzione. Completata la traduzione, uno dei dossier viene consegnato al Consolato Kazako, presso l'Ambasciata Kazaka, che ha sede in a Roma ( via Cassia, n. 471 ), quale soggetto incaricato dal Paese estero di controllare le procedura di adozione in Italia, dall'inoltro della domanda di adozione in Kazakhstan da parte della coppia aspirante all'adozione fino al compimento del diciottesimo anno di età dell'adottato.

Il Console iscrive in apposito registro la domanda di adozione internazionale presentata dalla coppia, ne verifica la regolarità dei documenti contenuti, e ne trattiene una copia . Gli altri due dossier vengono spediti dall'Ente italiano presso l'Associazione referente in   Kazakhstan, accreditata dalle Autorità competenti, ad operare per le adozioni internazionali, che provvederà, dopo averne verificato la regolarità e la conformità, ad inviarli presso l'Autorità Centrale, Dipartimento per la difesa dei diritti dei bambini presso il Ministero dell'Istruzione e della Scienza.

L'Autorità Centrale verificata, a sua volta, la regolarità dei documenti contenuti nei dossier li iscrive in apposito registro, assegnando un numero di registrazione.

La stessa Autorità per ogni procedura di adozione internazionale rivolta ad un minore in stato di adottabilità attingerà al registro delle coppie aspiranti all'adozione al fine di proporre per esso il migliore abbinamento.

Dunque, una volta individuata la coppia, l'Autorità Kazaka, per il tramite dell'Ente autorizzato, rivolgerà alla stessa una proposta di incontro con il minore da adottare, accompagnata da tutte le informazioni riguardanti il suo stato di salute, e da ogni altra notizia conosciuta che lo riguarda.La coppia aspirante all'adozione riceverà la proposta di incontro dall'Ente italiano che fornirà loro ogni informazione riguardante il minore e la procedura che ne seguirà, sia in caso di accettazione che in caso di rifiuto.

In caso di accettazione della proposta d'incontro, dopo aver dato comunicazione al Paese di origine, alla Commissione Adozioni Internazionali, al Tribunale per i Minorenni ed ai Servizi Socio Assistenziali di appartenenza della coppia, l'ente italiano procede in collaborazione con il referente straniero all'organizzazione del primo viaggio nel Paese estero.

La procedura adozionale nel paese estero prevede per la coppia tre viaggi.

Il Primo viaggio

Il primo viaggio ha la durata di circa 30/40 giorni, e la coppia deve espletare i seguenti adempimenti:

  • La coppia arrivata in Kazakhstan, viene accolta dal referente ed assistita in ogni sua necessità di tipo logistico e procedurale. Viene dunque accompagnata presso la struttura che ospita il minore proposto in abbinamento, dove gli verrà presentato e fatto conoscere fornendo loro ogni informazione di conoscenza che lo riguarda;
  • dopo la conoscenza del minore la coppia dichiara per iscritto se accetta la proposta di abbinamento e, quindi, se vuole o meno procedere con l'adozione
  • se la coppia lo ritiene può rivolgersi ad una struttura sanitaria per un controllo medico del bambino al quale partecipa un rappresentante della struttura educativa, sanitaria, dove risiede il bambino;
  • dopo il periodo previsto di frequentazione la coppia torna in Italia ed attende che verrà fissata l'Udienza presso il tribunale che decreterà l'adozione.

Il Secondo Viaggio

Ha la durata di 7 giorni circa, in questo viaggio la coppia dovrà presenziare     all'Udienza fissata, accompagnata dal Referente, dopo l'Udienza la coppia riparte per l'Italia.

Il Terzo Viaggio

  • Viene effettuato allorquando siano stati prodotti delle autorità estere tutti i documenti (sentenza di adozione, certificato di adozione, certificati di nascita del bambino, estratto della cartella medica dello sviluppo e passaporti), ed inviati in Italia, inoltrati presso la Commissione adozione internazionale ed ottenuto dalla stessa l’autorizzazione all’ingresso del minore.

La coppia nel terzo viaggio prende il bambino e si reca ad Astana per ottenere tutti i visti necessari alla introduzione dello stesso in Italia.

Moldavia La procedura di Adozione Internazionale in Moldavia presume la necessità di formare 2 dossier contenenti la Domanda di Adozione Internazionale accompagnata da altri documenti, da inviare all'Autorità Centrale presso il Ministero del Lavoro e della Protezione Sociale, per essere iscritta nell'elenco delle coppie che danno le proprie disponibilità ad accogliere un minore in stato di adottabilità , da cui vengono visionati e se ritenuti conformi alle richieste del paese, la coppia viene registrata con diritto di adozione nella Repubblica di Moldova.Insieme alla registrazione (con un numero annesso) tale ministero rilascia anche l'autorizzazione e il diritto di ricevere informazioni sul bambino da adottare.  

L’abbinamento dell’adottante. Il rilascio dell’avviso sull’adozione internazionale

(1) In conformità ai criteri stabiliti, l’Autorità Centrale della Repubblica di Moldova sceglie l’adottante adatto per il bambino adottabile, informandone l’adottante. 

(2) Dopo aver ottenuto il consenso da parte dell’adottante, l'Autorità Centrale della Repubblica di Moldova richiede all’Autorità Centrale per le Adozioni dello Stato ricevente di esprimersi sull’eventuale adozione.

(3) Sulla base dell’autorizzazione dell'Autorità Centrale per le Adozioni dello Stato ricevente al proseguimento della procedura di adozione del bambino, l'Autorità Centrale della Repubblica di Moldova rivolge all'Autorità territorialmente competente per la residenza del bambino un’istanza per proseguire la procedura di abbinamento dell’adottante.

(4) L'Autorità territorialmente competente rilascia all’adottante un permesso di visita, a norma dell'articolo 28. L’adottante visita il bambino con la partecipazione obbligatoria del rappresentante dell’Autorità territorialmente competente per la residenza del bambino e del Manager del caso. Il numero delle visite necessarie per stabilire la compatibilità viene fissato dall’Autorità territorialmente competente congiuntamente con il Manager del caso. Le visite sono svolte in un periodo da un mese a tre mesi dalla data di rilascio del permesso di visita.

(5) Nel caso di abbinamento dell’adottante con il bambino adottabile, l’Autorità territorialmente competente per la residenza del bambino stende, entro 5 giorni, una relazione, in cui si esprime sulla compatibilità tra l'adottante ed il bambino adottabile e sulla rispondenza dell’adozione al superiore interesse del bambino, inviandola immediatamente all'Autorità Centrale.

(6) Sulla base della relazione di cui al comma (5), l'Autorità Centrale, entro 5 giorni, emette un’autorizzazione al proseguimento della procedura di adozione o rifiuta per iscritto di rilasciare la medesima, inviando immediatamente all’Autorità territorialmente competente per la residenza del bambino l’autorizzazione o il rifiuto di rilasciarla. 

(7) Il rifiuto dell'Autorità Centrale di accettare il proseguimento della procedura di adozione internazionale può essere contestato alla Corte d'Appello di Chisinau.

(8) Sulla base dell’autorizzazione al proseguimento della procedura di adozione internazionale e dopo l’adempimento delle condizioni di cui agli articoli 20-26, l’Autorità territorialmente competente per la residenza del bambino emette, entro 10 giorni, un avviso sull’adozione internazionale, che deve contenere le informazioni sull’evoluzione delle relazioni tra il bambino e l'adottante, sulla compatibilità tra l’adottante e il bambino adottabile, nonché sulla rispondenza dell’adozione al superiore interesse del bambino.

(9) La copia dell’avviso sull'adozione internazionale sarà rimessa all’Autorità Centrale entro tre giorni.

(10) Se l’avviso sull’adozione internazionale non è favorevole, l'Autorità territorialmente competente lo notifica all’adottante, spiegandogli il suo diritto di contestarlo.

A questo punto ha inizio una delle fasi tra le più delicate della procedura: la preparazione dei documenti dei bambini, vale a dire il certificato di nascita, il passaporto, la traduzione e la legalizzazione dei documenti dal notaio-ministero di grazia e giustizia-ministero degli esteri, supervisione da parte dell'ambasciata italiana a Chisinau.A procedura ultimata i documenti dei bambini vengono inviati in Italia all'ente che prontamente li spedisce alla CAI. La CAI, a sua volta, può concedere l'autorizzazione all'ingresso solo dopo attento esame dell'intera documentazione.La CAI informa di tale autorizzazione l’ente, l’ambasciata italiana a Chisinau, il ministero degli esteri italiano. Il referente si reca in ambasciata per inoltrare il passaporto del minore su cui si applica il visto per entrare in Italia.La coppia ritorna in Moldavia per un periodo di quattro/cinque giorni per sbrigare le ultime formalità burocratiche e torna in Italia con il bambino.

Bulgaria

Dopo che la coppia ha espletato la produzione dei documenti componenti il dossier, lo consegna all'ente il quale verifica la giusta legalizzazione e la correttezza li invia al Ministero della Giustizia bulgaro. Il dossier viene trattenuto nel ministero tradotto e legalizzato secondo le leggi vigenti in loco tutto ciò viene realizzato in circa 30 giorni, in caso di incompletezza dei documenti l'ente ha 14 giorni di tempo per provvedere all'integrazione.Successivamente il Ministero di Giustizia provvede all'iscrizione della coppia nel registro dei genitori adottanti. Il Consiglio per le Adozioni, a questo punto, analizza il dossier e procede all'abbinamento, tenendo conto delle esigenze del minore e delle possibilità dei genitori adottivi; terminato questo passaggio il Consiglio per le Adozioni presenta al suddetto ministero la proposta di abbinamento, il quale la esamina e dopo 14 giorni esplica il suo giudizio.

Effettuato l'abbinamento, questo viene comunicato ai genitori adottivi insieme a molteplici informazioni sul minore e attraverso l'ente una volta analizzati i documenti i genitori forniscono il loro rifiuto o il loro consenso per iscritto. Finito questo primo passaggio burocratico la coppia parte per il primo viaggio (della durata di circa una settimana) dove fa la conoscenza del minore.

Entro 14 giorni dalla visita dei genitori, il Ministero della Giustizia firma il suo consenso all'adozione e lo invia entro 7 giorni al tribunale di Sofia. Una volta verificata l'attendibilità dei documenti inviati dal ministero il giudice esprime la sentenza. A questo punto la coppia può partire per il secondo viaggio e rientrare in Italia con il minore.

- L'Associazione organizza alcuni incontri durante i periodi di attesa delle coppie utili ad accompagnare la nuova famiglia al giusto inserimento del minore all'interno di essa, del nucleo familiare ed amicale che la circonda e della nuova società che lo accoglie.

 

MODALITÀ DI CERTIFICAZIONE DELLE SPESE ADOTTIVE  

(AI FINI DELLA DEDUCIBILITÀ E DEL RIMBORSO DEL 50%) 

Le modalità utilizzate dall'Associazione per la certificazione delle spese adottive è la seguente: l'ente si impegna a produrre un documento, sulla base di un'autocertificazione fornita dalla coppia, che contiene in dettaglio le spese sostenute dalla coppia stessa durante tutto il procedimento adottivo.

IMPEGNO DI SUSSIDIARIETA'

CAMBIO ENTE E PROCEDURE PER RESTITUZIONE / REVOCA

CAMBIO ENTE: DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ E DELLE CONDIZIONI PER L'ACCETTAZIONE E LA REVOCA DEL MANDATO

 

L'Associazione Cuore accetta le coppie provenienti da altri enti, che hanno revocato o dai quali sono state revocate, prima di firmare l'accordo per incarico con la coppia l'ente si informa sulle motivazioni che hanno costituito la revoca, successivamente prende visione del decreto e della relazione psico sociale dei coniugi, infine riceve la coppia in un incontro dal quale scaturirà la firma del mandato.

DESCRIZIONE DELLE PROCEDURE PER LA RESTITUZIONE O LA REVOCA DEL MANDATO

 

La procedura per l'attuazione di una revoca da parte dell'Associazione Cuore o per presa visione di una revoca da parte della coppia è la seguente: la coppia viene contattata ed attraverso un colloquio informativo vengono fornite le spiegazioni necessarie a tale revoca, dopo di che viene stilata una lettera contenente le suddette motivazioni e viene inviata alla Commissione per adozioni internazionale, al Tribunale ed alla ASL territorialmente competente e alla coppia.

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